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È ormai ufficiale la proposta di una ripartenza a partire dal giorno 4 Maggio 2020: la cosiddetta fase 2. Lo ha annunciato il premier Conte, seppure abbia sottolineato che non sarà un vero e proprio via libera alla normalità. “La revisione delle misure di distanziamento sociale non significa un “liberi tutti” ma non possiamo chiudere i cittadini in casa per sempre” così ha continuato il Premier nel corso della cabina di regia con Regioni e enti locali. Egli ha quindi spiegato che sarà possibile tornare ad uscire al di fuori dei comuni di residenza ma non ancora transitare tra le regioni. A questo proposito se si dovesse raggiungere un’altra regione sarà necessaria la solita autocertificazione che attesti la necessità per motivi lavorativi e/o di salute.
Le uscite, comunque, dovranno rispettare le norme precauzionali già imposte nelle settimane precedenti; di conseguenza si fa riferimento al rispetto della distanza sociale e all’uso di mascherine e guanti.
Resta ancora ferma la riapertura di bar, ristoranti e di negozi di vendita al dettaglio. Queste categorie continueranno con spedizioni a domicilio e possibilità di vendita da asporto. Non sarebbero ancora definite le date, ma un’ipotesi sarebbe far riaprire i negozi dall’11 maggio e la ristorazione dal 18. Una ripartenza lenta ma necessaria al fine di garantire una maggiore sicurezza tra i cittadini ed evitare il rischio di una ricaduta e un aumento dei contagi. Sarà necessaria una massima cautela con la consapevolezza che si dovrà sempre tenere sotto controllo la curva epidemiologica in modo tale da non essere impreparati qualora ci fosse una risalita. “Il piano prevede un allentamento delle misure restrittive, ma non uno stravolgimento”, fa sapere Palazzo Chigi.
La buona notizia è che il numero dei contagi diminuisce giorno dopo giorno così come aumentano i guariti e i posti in terapia intensiva. Gli ospedali, seppure ancora estremamente impegnati sul fronte, hanno dichiarato che finalmente sentono una sensazione di sollievo che non conoscevano più da settimane ormai. Si spera in questo continuo miglioramento fino a poter tornare ad abbracciarsi come prima.
