L’itinerario prende avvio dalla storica Piazza Garibaldi, centro della cittadina, da cui s’irradiano le vie principali lungo le quali sorgono i monumenti civili e religiosi più significativi della storia dell’arte casalese: via Favagrossa, via Romani, via Baldesio, via Cairoli, via Azzo Porzio e via Cavour. Concluso l’itinerario urbano con la visita al santuario della madonna della fontana, si consiglia la prosecuzione del percorso verso le antiche parrocchie di Vicobellignano e di Fossacaprara, frazioni di Casalmaggiore.
PIAZZA GARIBALDI
Situata nel centro storico, è tradizionalmente luogo di ritrovo dei Csalesi che amano passeggiare sul “Liston”, come qui viene denominata la piazza per analogia con l’omonimo passeggero veneziano di piazza San Marco. Progettata agli inizi del ‘600, sorge sull’area di un fossato dell’antico castello travolta da una piena del Po nel ‘500. Un tempo era in terra battuta, fu poi lastricata ed assunse l’aspetto attuale nel 1813, grazie al lascito testamentario del nobile Leopoldo Molossi, cui si deve anche la ricostruzione del Palazzo Comunale. Il lastricato della parte mediana e l’ellittico steccato perimetrale, comprendente 57 colonnetti e 33 panchine, conferiscono a questa, che è una delle più belle e vaste piazze d’Italia ( lunga m.124 e larga m.36 ), l’aspetto di un salotto all’aperto, soprattutto durante le calde serate estive. Vi si tengono il mercato settimanale, la fiera e le manifestazioni culturali.
Sulla piazza si affacciano il palazzo comunale, il palazzo già Marcheselli e la ex chiesa di Santa Croce, oggi parzialmente recuperata come auditorium, parte integrante dell’antico complesso dei Barnabiti (sec. XVIII) che dal 1996 ospita la Biblioteca Civica A.E.Mortara ed il sottostante Museo del Bijou.
PALAZZO MUNICIPALE ( Piazza Garibaldi )
Domina la piazza questa tipica costruzione ottocentesca in stile neogotico, eretta in sostituzione del vecchio palazzo divenuto alquanto pericoloso per il cedimento del terreno. Eseguito su progetto dell’architetto palermitano G.Misuraca dal 1891 al 1895, il palazzo fu completato nella parte costruttiva dagli ingegneri Cesare Valenti e Cavour Beduschi. Tutto l’edificio a due piani e sormontato da una torre campanaria con orologio, è di mattoni a vista con motivi di marmo bianco alle arcate del portico e delle bifore, agli archetti pensili ed alle merlature. Al piano nobile vi sono undici bellissime sale, tra cui la sala consiliare nella quale si conserva il dipinto raffigurante ” Il giuramento di Pontida” del pittore Giuseppe Diotti (1779 – 1846).
LA BIBLIOTECA ( via Marconi )
L’edificio, già collegio dei padri Barnabiti fino al 1810 e poi sede del liceo Ginnasio G.Romani, custodisce il patrimonio librario comunale di oltre 40.000 volumi, di cui più di settemila dal XV al XIX secolo, una ricca emeroteca ed oltre 4.000 fotografie che offrono un’ampia documentazione della vita e della storia locale dalla fine dell’ottocento ad oggi, senza contare i più efficenti e innovativi servizi multimediali moderni quale l’accesso a internet.
IL MUSEO DEL BIJOU ( via Azzo Porzio)
Il museo allestito nel settecentesco collegio barnabitico di Santa Croce, conserva l’intero campionario di spille, bottoni, braccialetti ed altri oggetti ( 6.500 in tutto ) della produzione locale di bigiotteria dall’inizio del secolo agli anni ‘70, insieme ad alcuni macchinari impiegati per la lavorazione.
PALAZZO MINA TENTOLINI( Via Favagrossa)
Già appartenuto nella seconda metà del ‘700 alla nobile famiglia Fadigati, fu trasformato in stile neoclassico con timpano, fregi e bassorilievi allegorici su disegno dell’architetto cremonese Luigi Bianziani. Sulla facciata della casa è l’iscrizione che ricorda l’ospitalità data a Garibaldi nel 1862.
DUOMO DI SANTO STEFANO ( Piazza Marini )
Il Duomo è detto anche Chiesa abbaziale di Santo Stefano, poiché dal 1974 Casalmaggiore ottenne dal Papa Pio VII che la chiesa arcipretale venisse insignita della dignità e dei privilegi abbaziali e dall’imperatore Francesco II d’Austria fu concesso all’arciprete abate Mitrato di fregiarsi della decorazione dell’aurea Croce Imperiale di Santo Stefano.
La costruzione fu iniziata nel 1840, grazie all’impulso data dal legato del nobile Giovanni Vicenza Ponzone, che assegnò 100.000 lire milanesi per la riedificazione del tempio abbaziale, che veniva a sostituire una più antica chiesa divenuta insufficiente ed instabile.
L’edificio, terminato con la chiusura della cupola nel 1846, venne consacrato ed aperto solo nel 1861, mentre ancora fervevano i lavori di finitura e di arredo. E’ opera dell’architetto locale Fermo Zuccari, cui si deve anche il campanile che fu realizzato tra il 1897 ed il 1899 col lascito della signora Bianca Contesini.
L’impianto del Duomo a croce greca, diviso mediante quattro pilastri in tre navate con cappelle laterali e coro absidale. Funge da vestibolo un altro pronao ad archi, mentre la cupola, sorretta da un tamburo di 16 archi, si eleva fino all’altezza di 60 m.
Nell’interno due monumenti, opera dello scultore Pietro Civeri del 1874, commemorano i principali oblatori: Giovanni Luigi Ponzone e Luigi Chiozzi. Perduta nel 1646 la “Madonna con i Santi Stefano e Giovanni Battista” del Parmigianino (ora a Dresda ) in quanto passata nella collezione del duca di Modena Francesco I e poi sostituita dalla copia settecentesca del Ghisina che ancora si conserva nel tempio ( presbiterio ), i Casalesi nel 1811 commissionarono a G.Diotti il dipinto che si trova nell’ancona del coro. Pregevoli le “Quattro virtù cardinali” attribuite a Guglielmo Caccia detto il Moncalvo ( 1568-1625 ), “L’Ultima cena” ed il “San Pietro in carcere” di G.B.Trotti detto il Malosso ( 1555-1619 ); “Gesù nell’ orto” di Camillo Cavassetti ( 1596-1630 ) e “L’Adorazione dei Magi” di Cristoforo Agosta ( 1570-1618). Le statue in stucco dei Santi Pietro e Paolo, all’ingresso del presbiterio, sono opera del periodo parmense dello scultore Giacondo Albertoli ( 1771).
Nelle nicchi 28 statue di Santi in pietra bianca di Vicenza, eseguite dagli scultori cremonesi Arturo e Pietro Ferraroni nel 1930. Dello stesso periodo la decorazione del catino absidale raffigurante il martirio di Santo Stefano, opera del pittore milanese Pietro Verzetti. E’ annessa al Duomo l’antica casa abbaziale con l’oratorio, che presenta decorazioni a fresco del XVIII sec.
CHIESA DI SANTA CHIARA ( Piazza Marini )
La chiesa, risalente al XVI sec., è a pianta ottagonale con doppio ordine di portici sorretti da colonne tonde con capitelli cubici ed ottagonali. Essa si salda ad una seconda chiesetta che appartiene al complesso monastico ( affreschi dei sec. XVI – XVIII ). Attualmente è chiusa al culto. In essa si trovano tele di pregio, di proprietà, come l’edificio delle Opere Pie Decentrate.
Tra queste si segnalano una “natività” di G.Cesare Amidano ( 1566 – 1630 ), una “Sacra Famiglia” di Luigi Amidano ( sec. XVII ) e opere del pittore locale Marcantonio Ghisina.
CHIESA DI SAN SEBASTIANO( via Romani )
Costruita tra il 1712 ed il 1720 su progetto del sacerdote Giovanni Andrea Molossi, è a croce greca, sormontata da una cupola a quadrilatero con finestroni. I bracci laterali della croce terminano con cappelle semicircolari, mentre quelli posteriori ed anteriori ospitano l’altare maggiore e la porta d’ingresso.
Sulla facciata c’era un dipinto ad affresco raffigurante San Sebastiano, opera del pittore casalese Francesco Antonio Chiozzi ( sec. XVIII ), poi sostituito da un’altro dipinto del pittore locale A.Bettini ( 1934 ).
PALAZZO MANGANELLI ( via Baldesio)
Bell’esempio di architettura civile lombarda del periodo rinascimentale, presenta una facciata abbellita da portici e bassorilievi. Pregievole il fregio in cotto, in cui putti sostengono ghirlande con stemmi, nonostante il precario stato di conservazione.
ARCO TRIONFALE ( vicolo Chiozzi, via Baldesio)
E’ l’unico rimasto dei quattro archi trionfali eretti dalla cittadinanza nel XVIII sec. per onorare il passaggio da Casalmaggiore dei regnanti austriaci. Tre furono abbattuti negli anni ‘30. Questo quasi a ridosso dell’argine, fu costruito in occasione del passaggio del’ infanta Maria Isabella di Parma che andava sposa a Giuseppe II, figlia di Maria Teresa d’Austria.
PALAZZO MARTINELLI ( via Cairoli )
Testimonianza dell’architettura lombarda del XV secolo, spicca per la facciata in muratura a vista abbellita dal portale con decorazioni in cotto, dal fregio orizzontale e dalle cornici delle tre finestre superiori. Ospita la scuola di disegno “Bottoli”, fondata nel 1885.
TEATRO COMUNALE ( via Cairoli )
Già denominato “sociale”, appunto perchè la sua costruzione fu promossa da una società di dodici facoltosi cittadini, fu costruito tra il 1782 e il 1783, anno in cui fu inaugurato su progetto dell’architetto Andrea Mones, casalese d’origine ma attivo a Mantova, a cui si devono pure le decorazioni del soffitto della platea. La pianta è a forma di ferro di cavallo, comprende tre ordini di palchi sormontati da un loggione ed in tutto conta 350 posti. In un secondo tempo fu aggiunta la “fastassa” ampio salone con piccola balconata destinato alle feste da ballo o popolari. Dopo lunga vitalità, segui un periodo di degrado durante il quale rimase chiuso ed esposto ai danni del tempo e dell’incuria. Recentemente restaurato, è stato riaperto al pubblico nel 1989 con rappresentazioni di elevato spessore tecnico artistico e delle quali troverete il programma su questo sito.
TORRIONE ( via Vaghi )
Si erge, verso il Po, la mole di un’antico torrione, testimonianza residua del complesso architettonico militare che doveva essere inserito nella cinta muraria di difesa, demolita tra il XVI e il XVII secolo. L’edificio era una torre d’ingresso e costituiva il nucleo di un modesto castello in cui alloggiava la guarnigione locale. Già utilizzato come carcere nel XVII sec., rimase adibito a tale funzione fino a pochi decenni fa.
CHIESA DELL’OSPEDALE ( via Cairoli )
La chiesa della Beata Vergine è detta dell’ospedale perchè attigua all’ex ospedale degli infermi. Antico edificio, quest’ultimo, esistente fin dal 1492 e ingrandito nel 1580 per opera della Confraternita Della Morte, fu ampliato anche nelle epoche successive ed è servito allo scopo opedaliero fino al completamento della nuova costruzione avvenuta nel 1992.
La chiesa, eretta nel 1577, presenta una volumetria esterna rettangolare, in cui se ne articola internamente un’altra ottagonale con esedre ad arco sormontate da otto spicchi, che si incurvano formando una cupola. Il ciclo delle otto tele del tamburo raffiguranti episodi della bibbia e gli affreschi monocromi dei Profeti e dei Dottori sono opere del pittore locale Marcantonio Ghislina. Pregievoli ma d’incerta attribuzione, gli affreschi, gli ornati ed i tondi figurati situati negli spicchi della cupola ( sec. XVII ).
CHIESA DI MARIA IMMACOLATA ( Morotto )
Fu costruita nel 1777, con le offerte dei devoti, questa ampia cappella in cui venne incassato il muro con l’affresco dell’Immacolata, già esistente in una precedente cappelletta e divenuta oggetto di particolare devozione per aver miracolato un bambino che stava annegando nel Po.
CHIESA DI SAN LEONARDO( via San Leonardo )
La chiesa risale al XV sec., ma fu sottoposta a molteplici interventi che mutarono la sua originaria struttura. Nel frontone della facciata, il Leone di San Marco documenta la dominazione veneta. All’ interno, tra i dipinti, si segnalano: la settecentesca pala con “San Leonardo in gloria” del pittore locale Paolo Araldi ( 1762 – 1848 ), il “Miracolo della Sorgente” e la “Donna dei cantici” di Giacomo Guerrini ( 1718 – 1793 ) ed una Madonna affresco del XV sec.
CHIESA DI SAN FRANCESCO ( piazzale San Francesco)
Già esistente col convento dei frati minori nel 1385, fu rifabbricata nel 1400 e fu una delle prime dedicate al Santo. Successivamente venne ampliata nel XVIII sec.
Requisita come magazzino militare durante il primo conflitto mondiale, fu distrutta da un incendio e ricostruita in stile tardo neogotico su progetto dell’architetto milanese Boattini nel 1928.
Vi si ammirano: due grosse tele di A.Donducci detto il Mastelletta (1575 – 1655 ) raffiguranti “le Stigmate” ed “Il Transito di San Francesco”, “L’Annunciazione” del Malosso ( 1555 – 1619 ), la “Vergine e San Giuseppe da Copertino” del Cignaroli ( 1706 – 1770 ).
Inoltre sono custoditi nella chiesa un affresco su colonna del XVI sec. attribuito a Paolo di Serafino dei Serafini, un “Cristo deposto” in marmo di Anonimo lombardo del XVI sec. ed un polittico quattrocentesco in terracotta, in parte rifatto recentemente dallo scultore G.Germani.
SANTUARIO DELLA FONTANA chiesa giubilare anno 2000
( via del Santuario )
Nei pressi di Casalmaggiore, sulla strada bassa che conduce a Sabbioneta, sorge il santuario della B.V.della Fontana con l’annesso convento dei Cappuccini, edificato nel 1463 su un luogo in cui vi era una fonte ritenuta miracolosa. La chiesa è in stile tardogotico, a tre navate con volte a botte e tre absidi poligonali. Sotto il presbiterio sopraelevato, è la cripta dove si trovano il pozzo dell’acqua miracolosa e l’antica immagine della Vergine dipinta su un muro ( sec. XV ).
Alcuni pregievoli affreschi di scuola cremonese della cerchia del Bembo furono intonacati nel ‘600 a causa dell’infuriare della peste.
Nel Santuario è sepolto anche il Parmigianino che, fuggito da Parma e rifugiatosi a Casalmaggiore, morì nel 1540 in una casa colonica detta Cà Rossa poco lontana dalla Fontana.
SANTA MARIA DELL’ARGINE ( Vicobellignano)
In mezzo ai campi, a ridosso dell’argine maestro, sorge l’antica parrocchiale di Vicobellignano. La chiesa, dedicata a Santa Maria detta dell’Argine, testimonia l’ubicazione originaria del paese, prima che le continue e minacciose inondazioni del Po costringessero gli abitanti ad allontanarsi verso l’interno. Interessante edificio, in cui si saldano armoniosamente il campanile romanico e la facciata del XVII sec., si trova in precario stato di conservazione.
I dipinti ad affresco ( 8 frammenti ), asportati e trasferiti su tela fin dal 1954, sono custoditi nell’odierna chiesa parrocchiale. Assai slavati dalle acque del Po e ormai poco leggibili, sono ascrivibili alla scuola cremonese del XV sec. della cerchia del Bembo.
PARROCCHIA DI FOSSACAPRARA ( loc. Fossacaprara )
A Sud di Casalmaggiore è l’antica Fossacaprara, la cui chiesa, risalente al XII sec. e poi rimaneggiata, conserva preziosi affreschi nelle pareti del presbiterio.
Nella parete di destra è una “Annunciazione” databile al XII sec. è opera d’ignoto artista romanico; nella parete di sinistra si ritovano dipinti frammentari di varia epoca ( XII – XV sec. ).
A cura di Maria Adelaide Donzelli
Tratto da ” Guida Comune – Casalmaggiore” città editrice.
Foto: Google Immagini