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Cremona: primi controlli con i droni

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Come annunciato dal premier Conte domenica 22 marzo, è possibile affermare che già nella città di Cremona sono stati effettuati i primi controlli per mezzo dei droni.

Questa misura restrittiva ma necessaria è un metodo di verifica al fine di controllare tutti coloro che non rispettano le norme imposte per la tutela contro il Covid-19. Purtroppo, a causa del continuo movimento di persone nel territorio è estremamente difficile riuscire a fermare il contagio. Le zone maggiormente monitorate sono quelle dell’argine maestro e del Parco del Po, aree in cui si sono verificati agglomerati di persone maggiori. Lo scorso weekend, infatti, avevano iniziato le prime misure contro l’attività sportiva all’aperto siccome si era visto un picco di presenze che percorrevano gli argini alla ricerca di un momento di svago, sport e libertà. Ad oggi, quindi, l‘attività fisica è possibile svolgerla solo con una distanza massima di 250 metri dalla propria abitazione. Si ricorda, inoltre, che al fine di poter abbandonare il proprio domicilio è obbligatorio avere con se il foglio di autocertificazione che attesti effettivamente il bisogno di spostamento. In questo foglio è doveroso confermare che non si è contagiati da Covid-19 e tra le motivazioni dello spostamento sono ammessi solo: motivi lavorativi, motivi di salute e motivi di necessità (come il recarsi al supermercato e/o in farmacia).

Tutte le misure di sicurezza sono state adottate al fine di prevenire il numero di contagi ed evitare il ricovero di ulteriori persone. Si sta notando, a questo proposito un lieve calo nel numero di contagi e si spera che l’andamento continui in questo modo. Il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, ha annunciato proprio oggi che i veri risultati di questa quarantena si avranno tra 3 / 4 giorni, sperando di ottenere dati positivi che dimostrino l’efficacia delle restrizioni imposte ai cittadini. Egli ha, inoltre, aggiunto che purtroppo in Italia risulta impossibile adottare il modello cinese, che non prevedeva l’uscita dei cittadini dalle abitazioni per nessun motivo. Essendo l’Italia una democrazia, non riuscirebbe a concepire uno sbarramento totale; ma è proprio questo minimo stato di libertà ancora esistente la causa dell’avanzamento nel numero di contagi.

 

Redazione Casalmaggiore
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